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Quarta puntata della podcast rassegna stampa Web Docet: c’è anche Maesrto Alberto!

E’ on line la quarta puntata della rassegna stampa su scuola, formazione e tecnologie Web Docet, su EduPodcast, dal titolo Alla ricerca del tempo (di studio) perduto.

Questo il sommario:

  • Generazione copia&incolla con i compiti a casa? Chi di tecnologia ferisce, di tecnologia perisce
    [Paolo Mastrolilli, “Copia&incolla addio. Nasce il programma che svela i plagi”, La Stampa, 23 settembre 2006]
  • Forse l’importante è che tutti abbiano la stessa (democratica?) possibilità di copiare
    [Stefania Miretti, “Costretti a macinare la farina del sacco altrui”, La Stampa, 23 Settembre 2006]
  • Gennaro Gattuso: chi studia ha un cervello pazzesco
    [Sandra Petrignani, “Ringhio Ferroni e il prof. Gattuso”, Panorama, 29 Settembre 2006]
  • Troppi compiti a casa possono fare male (specie per i più piccoli)
    [Emily Bazelon, “Forget Homework. It’s a waste of time for elementary-school students”, Slate, 14 settembre 2006]
  • Usare YouTube per la didattica. Tra rischi e divertimenti condivisi
    [Chris O’Neal,”A Teacher’s Tour of YoutTube“, Edutopia, 25 settembre 2006]
  • Wiki didattico, quale servizio usare?
    [Christopher Craft, “Up to my ears in Wikis”, 26 settembre 2006 e “Part 2 of the Wiki Experiment”, 27 Settembre 2006]
  • Wikiversity, università diversa in salsa wiki, con materiali liberamente usabili
    [Wikiversity]
  • WikiBooks, libri di testo a contenuto aperto
    [Alberto Piccini, “Wikibooks: libri di testo, manuali, testi educativi, gratis e a contenuto aperto”, 27 settembre 2006 e WikiBooks]

Il link che mi rigurda proviene dal mio sito personale. E’ un privilegio e un onore per me far parte di questa rassegna stampa. Sono d’accordo soprattutto sul quarto punto, quello che riguarda i compiti a casa per i più piccoli. Interessante anche il tema dei wiki didattici.

Ascolta la quarta puntata.

Link diretto alla pagina.

Una scuola su dieci non è sicura

Cittadinanza attiva ieri a Roma, alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha presentato il IV rapporto Imparare Sicuri, che ha messo sotto la lente di ingrandimento 271 scuole concentrate in 88 città, 25 province e 12 regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna).

Dal rapporto sulla sicurezza degli edifici scolastici emerge un dato chiaro: una scuola su dieci non è sicura. Le situazioni peggiori si concentrano al Sud e nelle isole, ma l’insicurezza delle nostre scuole è un dato diffuso che non risparmia nessuna zona del Paese.

La denuncia e netta ed impressionante: nelle scuole italiane “ogni giorno 10 milioni di persone corrono dei seri rischi nel frequentare un luogo ritenuto da sempre sicuro”.

Il quadro che emerge dalla ricerca è sconfortante: mancanza di certificazioni, crolli di intonaco, porte antipanico quasi del tutto assenti nei servizi didattici, numero di infortuni in crescita costante. Solamente il 32% degli istituti ha il certificato di agibilità statica, il 29% ha quello di agibilità igienico-sanitaria e il 23% ha quello di prevenzione incendi. In Italia, 3.000 scuole sorgono in aree a rischio sismico 1, il più elevato e il solo fatto di non conoscere lo stato degli edifici desta preoccupazione.

Dal dossier si scoprono altri dati inquietanti. Secondo l’Inail, per sempio, gli infortuni annuali agli alunni sono cresciuti dai 79.168 del 1999 ai 90.570 del 2004, e nello stesso periodo quelli ai docenti sono passati da 4.393 a 5.290. Non bisogna dimenticare, inoltre, che quelli registrati sono solamente i casi più gravi, perché nei casi meno importanti spesso si omette la denuncia.

Gli incidenti sono favoriti anche dallo stato delle strutture, generalmente vecchie e senza manutenzione. Il 14% delle scuole prese in esame è stata costruita addirittura prima del 1900 e il 54% prima del 1965. Nel 23% degli edifici sono state rilevate lesioni strutturali. Quando le riparazioni vengono prontamente richieste, c’è quasi sempre da aspettare: nel 12% dei casi l’ente locale è intervenuto molto in ritardo e nel 17% non l’ha addirittura mai fatto.

Abbandonare la manutenzione ordinaria ed intervenire prima di tutto nelle aree a rischio, utilizzando ogni dato che si ha a disposizione sono i consigli principali di Cittadinanza Attiva.

Il ministro ha speso spesso, in questo breve periodo di legislatura, parole d’impegno sulla sicurezza degli edifici scolastici e nella circostanza ha ipotizzato un patto per ripartire la spese per la messa in sicurezza degli istituti in modo che le spese non ricadano tutte sugli enti locali.

  • Graduatoria completa delle refgioni pdf.
  • Rapporto sicurezza scolastica pdf.

Campagna per la sicurezza a scuola “Imparare Sicuri”

Ha preso il via la campagna di Cittadinanza Attiva Imparare Sicuri, ormai giunta alla IV edizione.

Il 25 novembre 2006, sarà celebrata la IV GIORNATA DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE. In quel giorno in molte scuole d’Italia si celebreranno eventi, si svolgeranno prove di evacuazione, verranno distribuiti materiali informativi e giochi didattici.

Le iscrizioni per le scuole sono ancora aperte (fino al 30 settembre), è possibile compilare il modulo online per registrare il proprio istituto. Finora hanno aderito più di 3600 scuole.

Come si evince dalla pagina dell’iniziativa, questi gli obiettivi del 2006:

  • inserire tra le priorità del Governo e del Parlamento questa emergenza nazionale
  • continuare a lavorare per la messa in rete delle scuole con il territorio per la gestione comune dei rischi
  • dialogare con i soggetti interessati al tema, anche attraverso il “Tavolo nazionale della sicurezza”
  • diffondere e radicare una vera e propria “cultura della sicurezza”
  • contribuire alla messa in sicurezza delle scuole italiane di ogni ordine e grado.

Inoltre quest’anno, Cittadinanza attiva si vede impegnata nella raccolta firme per sostenere la proposta di legge d’iniziativa popolare “Norme in materia di sicurezza nelle istituzioni scolastiche”.

Ulteriori informazioni alla pagina dell’iniziativa o contattare:
Cittadinanzattiva – Scuola
Via Flaminia 53 -00196 Roma
Tel. 06/367181
scuola@cittadinanzattiva.it

Risorse e materiali didattici: Tecnologie Educative

Molte persone arrivano su questo sito alla ricerca di schede e materiali didattici. Lo vedo dai numerosi strumenti che monitorano le statistiche e le ricerche dei visitatori.

Ho segnalato anche in passato risorse, schede e materiali didattici. Con questo post comincio ad indicare in modo più diretto i siti dove questo tipo di risorsa è disponibile alla consultazione e per il download.

Su Tecnologie Educative, per esempio, si trova una vasta raccolta di articoli, libri, softwares, materiali didattici, riguardanti l’informatica, la didattica, la formazione e l’educazione in generale.

Ci sono Unità Didattiche, Progetti Didattici, Schede di Valutazione, aree POF, Educazione degli Adulti e Alunni Stranieri. I materiali sono una vera manna per gli insegnanti che affrontano la professione con un minimo di approccio tecnologico.

Tutte le risorse riguardano la fascia della scuola dell’infanzia, elementare e media. Sono documenti di testo, presentazioni in Power Point, archivi compressi di intere cartelle di files. Vi si trova un po’ di tutto e per tutte le dicipline.

Ma da chi sono stati prodotti? Sono materiali ottenuti dagli insegnanti che hanno partecipato ai corsi di Intel® Teach to the Future, il cui scopo è quello di implementare l’uso della tecnologia nelle classi dei docenti.

Da consultarte anche l’Indice delle Unità Didattiche, suddivise per classe e per materia, da usare a scuola adattandole alle esigenze personali.

Per chiarezza riporto di nuovo i due links principali:

  • Menù dei Materiali
  • Indice delle Unità Didattiche

Il sistema scuola 2006

I sindacati unitari, Cgil, Cisl e Uil, in una conferenza congiunta tenutasi lo scorso 8 settembre a Roma, hanno reso noto i dati relativi al sistema scuola per il 2006. I dati italiani (alcuni veramente deprimenti) sono messi in relazione alla media OCSE. Questi i punti:

  • Spesa pubblica per l’istruzione
  • I tagli alle spese MPI
  • Retribuzioni dei docenti
  • Raffronti stipendiali Italia-OCSE
  • Personale a tempo indeterminato e precario
  • Andamento generale ultimo quinquennio: studenti, classi, docenti, ATA
  • I tagli agli stipendi dei supplenti
  • Docenti di sostegno

Lo studio contiene dati interessanti corredati da grafici esplicativi e può essere scaricato in versione pdf a questo link.

Con l’aria che tira per la prossima legge Finanziaria è da tenere presente.

Perché non esistono siti educativi come questo in italiano?

Forse sarebbe più giusto chiedersi: perché non esistono siti come questo dedicati al software didattico in Italia?

National Library of Virtual Manipulative, infatti, non solo è un ottimo sito di software didattico on line per bambini e ragazzi dai 2 ai 12 anni, ma è soprattutto un servizio offerto da una delle più prestigiose università americane, la Utah State University, finanziato da un ente scientifico nazionale, la National Science Foundation, con l’obiettivo di sviluppare una biblioteca di oggetti virtuali interattivi, accessibili via web, per contribuire all’insegnamento della matematica ai bambini fino ai 12 anni. Il tutto fa parte di un ulteriore programma educativo più ampio, chiamato eNLVM, che include unità didattiche d’isegnamento per docenti e lezioni pubblicate da insegnanti per i loro colleghi.

E’ come se in Italia un progetto simile partisse per esempio dall’Università di Firenze, Roma o Napoli e, con la benedizione e il finaziamento del Ministero o dell’Accademia delle Scienze, si occupasse di fornire oggetti di studio e di apprendimento della matematica ai bambini della scuola dell’infanzia, di quella elementare e media e, naturalmente, anche il supporto agli insegnanti.
Qualcosa di simile può forse esistere nei pensieri di qualche illuminato cattedratico, ma sicuramente, allo stato delle cose, è impossibile immaginare che possa mai essere realizzato. Anzi, spesso e volentieri, per le nuove tecnologie gli insegnanti sono del tutto abbandonati alla loro buona iniziativa personale o formati attraverso qualche omologato corso di aggiornamento.

Gli sviluppatori del software didattico in Italia nella maggior parte dei casi sono valenti insegnanti, o comunque gruppi di persone che vivono quotidianamente nel mondo della scuola. Per questo motivo dedicherò loro (perlomeno ai più interessanti), durante questo anno scolastico, una serie di articoli illustrativi e promozionali. Del resto i loro siti sono presenti nei links di Maestro Alberto da sempre.

Dal momento che il linguaggio della matematica è universale, a prescindere dalle barriere linguistiche, vi consiglio caldamente di intraprendere il viaggio in National Library of Virtual Manipulative, perché è come essere condotti da un bravo maestro virtuale, capace di coinvolgere i bambini nello studio della matematica anche attraverso un approccio ludico e stimolante.

La ricchissima biblioteca dei softwares può anche essere utilizzata liberamente dagli insegnanti che desiderano arricchire le proprie lezioni di classe.