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Come creare il modello di un’aula virtuale usando Google Presentazioni e gli avatar di Bitmoji

Sempre più insegnanti usano gli avatar per dare una rassicurante e simpatica immagine di se stessi come docenti soprattutto nella didattica a distanza o nei loro canali social.

Ecco allora come creare il modello di un’aula virtuale usando Google Presentazioni e gli stupendi avatar di Bitmoji, una geniale app per smartphone che si integra perfettamente nelle tastiere dei telefonini e nel web grazie ad un’ottima estensione per Chrome.

L’app contestualizza l’avatar generato in una serie di scenari di tutti tipi. Ecco alcuni esempi del mio…

Per disegnare un’aula virtuale con Google Presentazioni seguire questi passi:

  1. recarsi su Google Slides e partire da una diapositiva vuota
  2. cliccare su Sfondo–>Scegli Tema–>cercare su Google lo sfondo e inserirlo, digitare per esempio trasparent floor (pavimento trasparente). Meglio effettuare la ricerca usando parole chiave in Inglese anteponendo la scritta trasparent in modo da trovare immagini senza background
  3. eliminare la parte che non interessa inserendo e sovrapponendo una Forma rettangolare–>bordi trasparenti e selezionare il colore di riempimento (nel mio caso il riquadro della parete)
  4. arredare la scena inserendo altri elementi cercando immagini senza sfondo: Inserisci–>immagine>cerca nel web. Per esempio trasparent couch, trasparent whiteboard, ecc. (divano trasparente, LIM tasparernte), selezionarle, ridurle ed adattarle allo scenario virtuale
  5. inserire con lo stesso criterio tutti gli elementi che vogliamo per arredare l’aula
  6. ritagliare le parti superflue delle immagini: Click pulsante destro–>ritaglia oppure doppio click
  7. ordinare le immagini e decidere quali portare in primo piano: Click pulsante destro–>ordina–>porta in primo piano
  8. inserire scritte, link e quant’altro si vuole.

Come detto, per la ricerca delle immagini si può ricorrere alla lingua Inglese in modo da ottenere più risultati.

Se vogliamo invece inserire foto personali senza sfondo (come ho fatto io con la mia cagnolina) si può ricorrere a Remove.bg, una fantastica applicazione web molto semplice da utilizzare.

Ovviamente le diapositive possono essere duplicate, possiamo modificare gli elementi da inserire, giocare con i colori e gli avatar e scaricarle in vari formati, incluso file immagine PNG e JPEG.

Sotto un video tutorial del procedimento che, sebbene in Inglese, risulta molto intuitivo da seguire.

La mia intervista sul coding come strumento didattico sul blog Microninja

È stata pubblicata la mia intervista sul coding come strumento didattico sul blog Microninja, sito del gruppo Olivetti Scuola Digitale. 

L’intervista si aggiunge ad altre di importanti esperti del settore.

Personalmente ho voluto riportare il mio pensiero riguardo il coding a scuola maturato sul campo con i ragazzi e in base al confronto con i colleghi che hanno partecipato ai miei corsi di formazione.

Se siete interessati potete leggerla a questo link:

Catturare l’attenzione dei bambini col coding: intervista con maestro Alberto Piccini

 

I monosillabi accentati: le regole dell’uso dell’accento spiegate in un video

Nel video che potete visualizzare sopra sono spiegate in modo semplice ed intuitivo le regole d’uso per i monosillabi accentati. In particolare la distinzione tra quei monosillabi, scritti nello stesso modo, che richiedono l’accento grafico e quelli che non lo vogliono.

Ecco comunque le regole da seguire:

MONOSILLABI

non vogliono mai l’accento

STA – VA – FA – FU – DO – SA – SO

QUA – QUI – SU – NO – LE

MA – ME – MI – TU – TI

RE – BLU – TRE…

e tante altre parole.

MONOSILLABI ACCENTATI

vogliono sempre l’accento

GIÀ – GIÙ – PIÙ – PUÒ – CIÒ

ECCEZIONI

DÀ     verbo dare

È        verbo essere

LÀ      in quel posto

LÌ       in quel luogo

SÍ       è vero

NÉ     negazione

TÉ     bevanda

DÌ      giorno

Esempi:

-la mamma dà il latte al bambino

-il gelato è buono

-mi piace stare là in fondo

-la borsa è lì sopra il tavolo

-sì, è vero, avevi ragione tu

-non ha ragione né Pietro, né Paolo

-preferisci il tè o il caffè

-era un bel dì di festa

Gli insegnati possono usare entrambi i contenuti per una lezione classica in seconda alla lavagna o per integrare contenuti di didattica digitale alla LIM.