Archivio per la categoria 'Informatica'
Attività di coding e di pixel art per l’Ora del codice
Pubblicato da Maestro Alberto
L’Ora del Codice è un movimento globale che coinvolge decine di milioni di studenti in più di 180 nazioni.
L’Ora del Codice è la modalità base di avviamento al pensiero computazionale e consiste nello svolgimento almeno di un’ora di attività a scuola come indicato dalla piattaforma ministeriale Programma il Futuro a questo link e dal sito di riferimento Code.org
Si può svolgere dai 4 anni in su seguendo le indicazioni di tale piattaforma, sia con una lezione tradizionale offline senza computer, sia con una qualunque delle lezioni tecnologiche disponibili sul sito di riferimento, sia con attività progettate dagli insegnanti.
Siti di riferimento per attività di coding:
- Guida rapida all’Ora del Codice(Programma il Futuro)
- Code.org, coding e programmazione
- Code with Google CS First
- Blockly, giochi per futuri programmatori
- Scratch
- Scratch Jr
- Santa Tracker – Segui Babbo Natale
Web app e siti utili:
- MakeCode: ecosistema digitale di coding, robotica educativa e STEM della Microsoft
- Brick Build: applicazione web per creare disegni in pixel art in stile mattoncini Lego
- Coloring Squared: risorse per insegnare e apprendere la matematica con la Pixel Art
- ZaplyCode: strumento didattico italiano di coding e pixel art per insegnanti e bambini
Per gli insegnati che disiderano realizzare lavori, addobbi o compilare semplici schede in pixel art si suggeriscono le seguenti attività a tema natalizio in ordine di difficoltà:
L’informatica per bambini: un investimento per il futuro
Pubblicato da Maestro Alberto
Non è mai troppo tardi per imparare l’informatica, ma nemmeno troppo presto. Se avete in mente di far imparare l’utilizzo del computer ai vostri piccoli, loro ve ne saranno molto grati in futuro: è proprio da bambini infatti che si acquisiscono in maniera più veloce e intuitiva le conoscenze che ci vengono impartite. Questo vale non solo per il computer ma anche per le lingue e per ogni altro tipo di conoscenza: da piccoli si impara di più e più velocemente, questo è ormai un dato di fatto.
Anche se i risultati possono essere molto soddisfacenti, è fondamentale dare delle solide basi di conoscenza fin dall’inizio. In teoria il sistema scolastico dovrebbe provvedere in tal senso, ma rispetto agli altri Paesi europei (e non solo) l’Italia è rimasta parecchio indietro da questo punto di vista: le ore di informatica inserite nel curriculum di studi sono poche, e sicuramente non consentono una fruizione ottimale delle nozioni. Per questo può essere molto utile trovare dei corsi che diano lezioni per imparare a programmare, in modo da avviare il bambino verso una competenza che è ormai fondamentale per il suo futuro.
Il nostro Paese non eccelle in fatto di esperti di informatica e in generale di discipline tecnico-scientifiche. Questo non dipende ovviamente dalle nostre menti, ma dal modo in cui veniamo istruiti fin dalle scuole primarie. Investire nell’aspetto tecnico-scientifico non è mai stata una priorità per il sistema pubblico di istruzione, in parte per motivi culturali, in parte per motivi finanziari. Insegnare l’informatica richiede l’acquisto di computer, di software, e il reclutamento di insegnanti che abbiano delle competenze specifiche e, soprattutto, che siano in grado di insegnarle in maniera semplice e anche divertente. Proprio per questo è importante supplire a delle carenze nella formazione scolastica: i benefici arriveranno in pochi anni.
Perché imparare l’informatica fin da piccoli?
Imparare a usare il computer in maniera più consapevole non è solo “una competenza” in più da inserire nel proprio curriculum: è “la competenza”, ovvero quel fattore che fa la differenza in un curriculum, ma anche nella vita di tutti i giorni. Studiare avendo a disposizione una risorsa preziosa come la tecnologia vuol dire potenziare al massimo le proprie abilità. Effettuare ricerche, saperle condividere, saper utilizzare in maniera accurata i vari programmi di scrittura sono conoscenze che fanno balzare in avanti il livello di uno studente.
Man mano che la conoscenza tecnologica si approfondisce, si può arrivare anche a insegnare il linguaggio di programmazione: niente di trascendentale nemmeno per un bambino, se insegnato nella maniera giusta ovvero interattiva, divertente e semplice. Se lasciati liberi di esplorare, bambini anche molto piccoli imparano ad interagire con computer e dispositivi mobili anche prima di iniziare a parlare. Certo, tutto si può imparare anche a un’età più adulta, ma con molta più fatica e con risultati non sempre di pari livello. La capacità di assorbire informazioni da piccoli è più elevata rispetto all’età adulta: massima resa con il minimo sforzo.
Tradotto in termini concreti, sviluppare delle competenze informatiche fin da piccoli consente – per prima cosa – di acquisire gradualmente delle conoscenze che si affiancano a quello che poi sarà il percorso di studio o professionale di un bambino. Saper lavorare con i linguaggi di programmazione e in generale con la tecnologia non richiede necessariamente un percorso universitario specifico, a condizione però che dietro vi sia una preparazione formatasi negli anni. Maggiori opportunità lavorative e stipendi più alti sono la normale conseguenza di chi sa affrontare quei dispositivi così fondamentali nella vita di oggi, ma che per molti costituiscono ancora una barriera insuperabile.
Post a cura AulaB
Due divertenti giochi per bambini per imparare ad usare la tastiera del computer
Pubblicato da Maestro Alberto
In tempi di DAD e DDI è importante che i bambini della fascia di età della scuola primaria (e anche più grandi) abbiano un PC, un Chromebook o almeno un tablet piuttosto che un telefonino per seguire le lezioni a distanza al meglio.
Saper usare la tastiera e riconoscere la posizione delle lettere, i numeri e i caratteri diventa quindi molto importante per digitare correttamente in tempi rapidi.
Ciò ovviamente non esclude il fatto di potersi esercitare divertendosi anche in contesti diversi.
Per questo motivo consiglio due giochi intriganti che possono essere svolti anche sotto forma di gara a tempo. Il primo è il classico gioco delle tazze da rivoltare, Cup Stacking
Si tratta semplicemente di individuare le lettere indicate il più velocemente possibile e cliccare sull’apposito tasto per proseguire (vedi immagine sopra).
Il secondo è il razzo che digita, Typing Rocket, un gioco molto divertente in stile Asteroids in cui bisogna individuare la lettera scritta sul razzo e cliccare per farlo esplodere prima che scompaia dalla visuale salendo nello spazio.
Insomma, due giochini semplici, gratuiti e molto divertenti!
I giochi dedicati al coding di Discovery Education
Pubblicato da Maestro Alberto
Il portale di Discovery Education Coding UK offre una serie di giochi di coding, o relativi ai linguaggi di programmazione se preferite, alcuni dei quali pensati anche per bambini, dal momento che si basano su blocchi logici e non su complicate stringhe di testo.
Per i bambini in particolare ci sono tre giochi principali suddivisi per livelli di difficoltà:
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Burst the bubbles: combina eventi di avvio e eventi di clic per creare un gioco in cui le bolle scompaiono facendo clic su di esse mentre fluttuano sullo schermo.
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Hungry snake: nel deserto consoliderai la tua comprensione delle condizioni nella programmazione e imparerai come diversi tipi di condizioni possono essere usati nel codice per scopi diversi.
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Stopwatch animation: scopri i booleani per creare un cronometro realistico, in cui i valori booleani sono influenzati dai pulsanti di arresto, avvio e ripristino.
Altre risorse di coding per bambini sono reperibili qui.
I giochi sono corredati da una scaletta di lezioni dedicata agli insegnanti e da un esempio del gioco vero su cui divertirsi. in questo modo i bambini possono facilmente rendersi conto di come funziona la realizzazione di un classico gioco online e non subirlo passivamente.
Il portale presenta anche attività per i più grandi sviluppate in HTML e Python.
C’è anche un glossario, in Inglese, da scaricare e soprattutto una ottima serie di poster e risorse di codifica gratuite stampabili da utilizzare per percorsi di coding unplugged.
In buona sostanza Discovery Education Coding fornisce un supporto completo per l’insegnamento della programmazione nelle scuole primarie.
Le lezioni passo dopo passo guidano insegnanti e alunni attraverso una sequenza attentamente graduata. I tutorial video presentano il codice che gli studenti impareranno ed evidenziano la terminologia corretta.
Le attività di debug e i codici di errore aiutano gli studenti a risolvere i problemi.
I giochi pertanto stimolano la creatività degli studenti e i piani completi delle lezioni garantiscono che tutti gli insegnanti siano pienamente supportati.
Read Along: app di Google che insegna a leggere ai bambini (e a imparare l’Inglese)
Pubblicato da Maestro Alberto
Read Along è un’app di Google che insegna a leggere ai bambini (e a imparare l’Inglese) disponibile gratuitamente sul Play Store per dispositivi Android e sull’Apple Store per per iPad e iPhone.
L’app nasce con lo scopo di aiutare gli studenti delle scuole primarie a praticare le loro abilità di lettura.
Read Along è stata lanciata con un catalogo di storie da leggere in Inglese e in altre nove lingue. La versione aggiornata è ora disponibile per tutti ma purtroppo non ancora in Italiano.
Read Along si basa sul riconoscimento vocale e sul text-to-speech di Google per aiutare i bambini a imparare a leggere.
L’app include un assistente di lettura integrato chiamato Diya. Mentre i bambini leggono ad alta voce, l’assistente capisce se il bambino sta trovando difficoltà e se ha bisogno di un supporto oppure se può continuare i vari livelli.
In qualsiasi momento, il bambino può chiedere a Diya di aiutarlo a leggere una frase o pronunciare una parola che non conoscono.
Sotto un esempio registrato dal mio smartphone che purtroppo non include la voce di chi legge ma che fa capire il funzionamento dell’app.
Man mano che il bambino progredisce saranno mostrati nuovi mini giochi di parole in modo da collezionare premi in-app.
Google afferma che l’app è stata creata pensando alla privacy dei bambini ed è in grado di funzionare senza connessione ad internet.
I dati vocali vengono analizzati in tempo reale sul dispositivo e non vengono sincronizzati, archiviati o analizzati sui server di Google. L’azienda sottolinea inoltre che non utilizza un campione vocale dei bambini per migliorare il prodotto.
L’app non include pubblicità o acquisti in-app. I genitori possono scegliere di connettersi a internet se vogliono scaricare storie aggiuntive, ma non è previsto alcun addebito.
Read Along al momento offre circa 500 storie e il catalogo viene continuamente ampliato con nuovi libri e storie adatte alla fascia di età.
Ovviamente si spera nell’integrazione della lingua italiana, tuttavia, considerata la facilità d’impiego dell’applicazione, è già possibile usarla per migliorare le capacità di lettura in Inglese.
Creare una foto di classe virtuale con gli avatar di Pixton Edu (video tutorial in Italiano)
Pubblicato da Maestro Alberto
Pixton è una web app per creare fumetti online che funziona da molto tempo e si è ormai consolidata nel web, tant’è che l’ho recensita ormai nel lontano 2008.
Da allora è nata una vera e propria versione educativa dedicata a insegnanti e studenti: Pixton Edu.
Con essa è possibile creare classi virtuali per tutti gli ordini e i gradi scolastici con colleghi docenti e alunni che accedono al servizio.
L’app permette di coinvolgere gli studenti in modo simpatico soprattutto nella didattica a distanza.
Oltre all’aspetto ludico Pixton fa emergere le doti artistiche, creative e comunicative dei ragazzi. Che si tratti del racconto di una storia, di un riassunto di un libro o di un’unità didattica di Scienze o di un’altra disciplina, i fumetti la renderanno particolarmente simpatico.
Pixton Edu in buona sostanza permette di creare fumetti in modo da inviare messaggi e indicazioni tramite il proprio avatar, dispone di template già pronti per realizzare cartelloni personalizzati (p.e. le regole da rispettare, abbassare la voce, ecc.), etichette con gli oggetti della classe, modelli per descrizioni fisiche e moltissimi altri pack aggiuntivi.
Per creare la classe virtuale l’insegnante crea il proprio avatar e invita gli studenti a fare lo stesso, in modo da ottenere l’immagine di una classe virtuale completa di tutti i componenti e andare a comporre l’immagine della classe.
Se disponiamo di account GSute e di una Google Classroom l’operazione è semplicissima altrimenti si può condividere un apposito link tramite il quale gli alunni possono creare ed aggiungere il proprio avatar.
L’insegnante può anche scaricare l’elenco della sua classe in PDF che contiene il link di accesso degli studenti e il loro codice per accedere, in modo da condividerlo facilmente con gli allievi.
Non c’è bisogno di inserire dati sensibilie pertanto la privacy è garantita.
Con qualche trucco (effettuando il login come studente p.e.) l’insegnante stesso può creare gli avatar di tutti gli alunni se, come spesso accade, non tutti possono o vogliono accedere al servizio.
Per gli insegnanti bisogna creare una nuova classe e scegliere il grado di scuola più alto, poi si devono “travasare” sulla classe di origine.
Sotto il mio video tutorial in Italiano che spiega le procedure per creare una foto di classe virtuale con gli avatar di Pixton Edu.