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Diritto all’educazione: campagna “Riscriviamo il Fururo”

“Milioni di bambini affrontano un futuro senza speranze. Perché la guerra distrugge le scuole, uccide gli insegnanti, produce popolazioni di sfollati ed eserciti di bambini soldato.”

Questo sito promuove e sostiene la campagna di Save The Children Riscriviamo il Futuro

Possiamo aderire, lasciare una testimonianza e leggere i contributi dei sostenitori. Questo è il messaggio che ho inviato:

Se non fossi andato a scuola non sarei un insegnante e forse altri avrebbero deciso per me cosa fare.
Diritto all’educazione è anche diritto di scelta consapevole del proprio futuro.

Presente anche sul blog personale.

Anno Scolastico 2005-06: le dieci novità per alunni e professori

Esami di Stato. La novità più importante per studenti e genitori (per il momento soltanto annunciata) riguarda gli esami di Stato. Il prossimo mese di giugno, circa 500 mila studenti delle scuole superiori italiane potrebbero fare i conti la maturità modello Fioroni che, per ridare credibilità all’esame, ha pensato al ritorno dei commissari esterni (in numero pari ai membri interni). Ritorna anche l’ammissione all’esame, finora (quasi) automatica per chi frequenta il quinto anno, mentre il presidente dovrà sovrintendere agli esami di due classi. Queste le novità più importanti.

Riforma delle superiori. Uno dei primi atti del neo ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, è stato il blocco della riforma della scuola secondaria di secondo grado. Gli otto licei pensati dall’ex titolare dell’Istruzione, Letizia Moratti, e il passaggio dell’istruzione professionale alle regioni è stato ‘surgelato’. Niente sperimentazione, quindi, almeno per il 2006/2007. Istituti tecnici e professionali non saranno ‘licealizzati’.

Torna la pagella. L’annosa questione del tutor nella scuola dell’infanzia (l’ex materna), primaria (ex elementare) e media è stato finalmente chiarito. E’ passata la richiesta dei sindacati di categoria che chiedevano la cosiddetta contrattualizzazione (accordo con i sindacati per quello che riguarda gli aspetti economici e organizzativi) della funzione. Al momento il tutor è stato ‘sospeso’ e con esso anche il portfolio delle competenze e le schede di valutazione che hanno fatto tanto penare gli insegnanti. Si ritorna quindi alle pagelle con la scheda separata per la valutazione della Religione.

Anticipi. Non dovrebbe essere più possibile, a meno che non siano presenti tutte le condizioni previste dalla norma, iscrivere i bambini di due anni e mezzo alla materna. Lo ha ribadito il titolare di viale Trastevere nel provvedimento sull’avvio dell’anno scolastico 2006/2007. In barba ai protocolli d’intesa fra comuni e Uffici scolastici regionali, alle disponibilità in organico e alle liste d’attesa nel 2005/2006 i piccoli ‘portoghesi’, come sono stati chiamati dai sindacati, sono stati 26 mila.

Diplomifici. La lotta ai diplomifici è stata una delle prime mosse del nuovo inquilino di Palazzo della Minerva. Nel corso dell’ultima maturità una task force di ispettori ha controllato gli esami, soprattutto nelle scuole paritarie e annullando la prova a centinaia di studenti. Soprattutto esterni e saltanti che non erano in possesso dei requisiti. Durante le ispezioni sono state revocate anche un certo numero di parità scolastiche.

Orario di lezione
. Viene abolito, spiegano i sindacati, ‘l’orario spezzatino’: le 27 ore obbligatorie più 3 opzionali e l’eventuale orario per la mensa. Da quest’anno si ritorna alle 30 ore settimanali alla media e all’orario ante Moratti all’elementare.

Autonomia scolastica. E’ stata aumentata potenziata la cosiddetta Autonomia scolastica. Il ministro Fioroni ha raddoppiato la quota oraria che le scuole possono, in nome dell’Autonomia, autogestire portandola dal 10 al 20 per cento del monte ore annuo. Un passaggio che consente agli istituti di ‘personalizzarè l’offerta formativa più di quanto non fosse possibile in passato.

Valutazione Invalsi. Salta la tanto discussa valutazione Invalsi, obbligatoria per tutti gli istituti del territorio nazionale, che in futuro sarà rivista e diventerà campionaria. Saranno gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori di un campione di scuole italiane a svelarci quanto è in grado di produrre il sistema di istruzione e formazione italiano.

Provveditorati agli studi. Tutti li continuano a chiamare Provveditorati, ma negli ultimi anni sono stati oggetto di due modifiche. La prima circa 5 anni fa li ha trasformati in Centri servizi amministrativi (Csa) e un paio di settimane fa hanno cambiato ancora denominazione: con un recente direttiva il ministro Fioroni li ha trasformati in Uffici scolastici provinciali: ritornando più o meno ai provveditorati.

Edilizia. E’ una delle novità più ‘pesanti’ lasciata in eredità dallo scorso Esecutivo. Quest’anno, per la prima volta dopo dieci anni, circa metà degli oltre 7 milioni e 700 mila alunni saranno ospitati in scuole ‘fuorilegge’. Il termine ultimo per adeguare gli edifici scolastici alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sono scadute lo scorso 30 giugno e il ministro Fioroni non ha voluto ulteriori proroghe. Di qualsiasi incidente dovesse accadere a scuola risponderanno gli enti locali preposti alla gestione dell’edilizia scolastica. Ma comuni e province pur volendo non hanno i fondi per adeguare tutte le scuole. Secondo le ultime stime mancherebbero all’appello da 4 a 7 miliardi di euro.

Tratto da Repubblica on line.

Le principali novità per l’anno scolastico 2006-07

Con una nota del 31 agosto il Ministro presenta le novità per l’anno scolastico che sta per iniziare.

La norma vuole fare chiarezza su ciò che è in vigore e ciò che invece non lo è più nell’ordinamento scolastico. Le principali novità riguardano tutor, portfolio e anticipi.

La nota, illustrata ai sindacati, è stata messa in rete accompagnata da una di lettera a docenti e dirigenti, per chiarire a scuole e insegnanti cosa fare di quanto previsto dalla riforma Moratti.

TUTOR – Le disposizioni su questa figura prevista dalla riforma Moratti sono state disapplicate. Tutte le funzioni che erano state individuate per il tutor rientrano – hanno spiegato i sindacati illustrando i contenuti del provvedimento elaborato da viale Trastevere – nell’attività, nelle funzioni e nell’orario di servizio di tutti gli insegnanti e saranno svolte in base all’autonomia scolastica.

PORTFOLIO – Le scuole non dovranno procedere alla compilazione del portfolio. Si precisa che ogni forma di documentazione riferita al percorso degli alunni può essere utilizzata dalle scuole a fini educativi, ma è tassativamente escluso che possa valere ai fini della certificazione e della attestazione e dunque avere una valenza pubblica e amministrativa. Riguarda esclusivamente la relazione educativa alunno-insegnante-genitore, in linea, peraltro, con le raccomandazioni dell’Autorità Garante della Privacy.

VALUTAZIONE – La valutazione e la relativa documentazione sono di competenza di tutti i docenti; l’attestazione dei traguardi intermedi – nei passaggi da un periodo didattico all’altro, ad esempio – sono affidati a semplici schede di valutazione; i modelli valutativi saranno gli stessi utilizzati prima della riforma; la certificazione delle competenze sarà proposta, in via sperimentale, solo per l’ultimo anno del primo ciclo di istruzione.

INDICAZIONI NAZIONALI – Mantengono un carattere transitorio in attesa dei lavori di revisione da parte di una apposita commissione già incaricata. Si prevede che gli insegnanti, nell’ambito dell’autonomia didattica e progettando i Piani dell’Offerta Formativa, possano operare compensazioni tra le varie discipline, introdurne di nuove, ampliare tempi e spazi di approfondimento anche in relazione all’incremento della quota di flessibilità oraria passato dal 15% al 20%.

ORGANICI – E’ spostato – sempre secondo quanto hanno riferito i sindacati – all’anno scolastico 2008/2009 il termine per la revisione degli organici del personale docente della scuola secondaria di primo grado.

ANTICIPI SCUOLA DELL’INFANZIA – In mancanza di una definizione di nuove professionalità e delle modalità organizzative la circolare stabilisce che non saranno adottati, a livello centrale, provvedimenti sugli anticipi.

Fonte: Repubblica

Si evince molto chiaramente che:

  1. non ci sarà più nessun tutor;
  2. non si dovrà procedere alla compilazione del portfolio;
  3. non ci sarà nessuna applicazione generalizzata degli anticipi.

Alcuni capisaldi della riforma Moratti, oggetto di molte controversie in ambito scolastico, vengono così superati..

Scarica i documenti:
Lettera Ministro A Insegnanti E Dirigenti Scolastici PDF
Nota 31 agosto 2006 PDF

Dichiarazioni del Ministro: “la scuola non può che essere Pubblica”

Ecco le importanti dichiarazioni del Ministro Fioroni ad una intervista a Famiglia Cristiana:

“Io penso che la scuola, come afferma la nostra Costituzione, non può che essere pubblica”

“il sistema scolastico italiano è universale e solidaristico: ciascuno di noi con le tasse non paga la scuola dei propri figli, ma concorre a pagare la scuola di tutti. Non c’è una scuola di Stato, ma una scuola pubblica e libera, sia che gli erogatori siano pubblici o privati”

“ognuno potrà investire. Ma vi pare che la scuola possa essere regolata dalla legge del profitto e del mercato? Sono convinto che faranno a botte per aprire una grande scuola cattolica nel centro di Venezia, ma chi vorrà aprirla nel Comune di Balmuccia, 100 abitanti, o nei quartieri degradati delle aree metropolitane? Avremo una scuola con una grande offerta per chi può comprare e una scuola dei poveri che resterà a carico dello Stato. E’ una cosa che mi spaventa. E quale scuola integrerà i diversamente abili?”

Il Ministro sostiene “che la scuola è pubblica e che il mercato non deve entrarci; e poi applichiamo un corretto sistema di sussidiarietà, come avviene, per esempio, per le materne paritarie”

La stessa scuola cattolica dovrebbe “pretendere i controlli, proprio per non essere confusa con quelli che sono veri e propri diplomifici: le scuole cattoliche non lo sono, le famiglie ci mandano i figli per una scelta educativa. Ma per favore teniamo conto che sono tantissimi i docenti della scuola statale che sono ‘cattolici apostolici romani’ e sono orgogliosi di esserlo. Non sono figli di un Dio minore”

“il 48% dei bambini non avrebbe più diritto all’istruzione se non ripristiniamo immediatamente quei 167 milioni di euro che Berlusconi ha tolto alle materne paritarie, al 90%, che sono senza fini di lucro e rendono un enorme servizio alla comunità”

Parole importanti, in controtendenza, se non in polemica, con le politiche del precedente governo.

Al via il computer da 100 dollari

Il progetto sotenuto da Nicholas Negroponte, di cui ho parlato diffusamente nel mio precedente articolo Analfabetismo Informatico, è arrivato alla sua fase operativa.

L’ambizioso progetto mira a facilitare l’accesso a internet per i Paesi in via di sviluppo. A produrlo sarà una compagnia cinese dai primi mesi del 2007.

Fonte: Sole 24 Ore.

Il progetto: sito ufficiale e wiki.

Petizione per l’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione

Io sostengo e sono il firmatario numero 4632 della petizione per l’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione.

La petizione è rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione e a tutti i Dirigenti della Pubblica Amministrazione.

Il senso della richiesta è questo: limitare le spese per l’acquisto di software proprietario (in particolare Microsoft per capirsi) e promuovere l’uso del software equivalente gratuito opensource, destinando i risparmi ad altri scopi e servizi. Riporto alcuni stralci della lettera:

Ogni anno la Pubblica Amministrazione del nostro paese spende molto denaro per acquistare software proprietari, quando se ne potrebbero usare di analoghi, distribuiti liberamente, cioè gratis. A titolo di puro esempio, ricordo che nell’anno 2004 sono stati spesi in software applicativo 483,801 Milioni di Euro, che si vanno a sommare ai 438,728 Milioni di Euro destinati ad hardware e software di base. Questi dati includono solo una minima parte delle risorse destinate a questo scopo perché riguardano solo le spese delle amministrazioni centrali.. Una posizione ratificata dalle Istituzioni Europee.

Scuole, universita’ ed enti di ricerca destinano altre risorse allo stesso scopo.
(Fonte: Spesa di software nella Pubblica Amministrazione, Pdf, Università Degli Studi di Padova)

Pensi per esempio che solo il Comune di Milano, in licenze Microsoft, destina circa trecentomila euro ogni anno.
(Fonte: attivissimo.blogspot)

…ci sembra evidente che a produrre senza percepire siamo tutti noi, attraverso un apparato che destina enormi risorse pubbliche al pagamento di licenze sui software. Esistono alternative gratuite, altrettanto valide, e data la situazione economica del paese sarebbe grave non tenerne conto.

Senza fanatismi credo che sia un’iiziativa da promuovere. Questo è il mio commento alla sottoscrizione:

Da anni mi batto per questa causa nelle scuole dove ho lavorato, che hanno il serio problema di reperire computer efficienti, figuriamoci il software! Oggi con una connesione a banda larga la P.A. potrebbe sfruttare le applicazioni da ufficio (ed altro) offerte direttamente dalla rete gratuitamente. Segnalerò l’iniziativa nei miei siti.

La lettera è stata spedita il 20 luglio. L’evento è andato in onda su “Telecamere”, Rai3, domenica 30 luglio alle 12:00.

Video della trasmissione.

La lettera sul web: elenco siti.