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Il Maestro Unico non sarà solo


A giudicare dalle numerose dichiarazioni rilasciate in varie circostanze a mezzo stampa dal ministro Gelmini, la figura del Maestro Unico non sarà la sola da operare in classe dal prossimo anno scolastico.

Il vero obiettivo del decreto 137, come si sa, è la riduzione delle ore di lezione. Dalle 27-28 ore attuali (spesso anche di più) si passerà a 24 ore settimanali.

C’è chi stima una una riduzione dell’istruzione di 132 ore all’anno, 660 circa nel quinquennio della scuola primaria.

Nella future classi ci sarà anche l’insegnante di religione (3 ore) e quello della lingua inglese (2 ore). Rimarranno così 19 ore di docenza all’insegnante prevalete.

Se egli insegnerà anche una delle due materie può salire a 21 o 22, se le insegnerà entrambe sarà davvero l’insegnante unico con 24 ore di lezione frontale.

In questo ultimo caso potrebbe essere accompagnato soltanto dal docente di sostegno.

In ogni caso avremo 4 ore di lezione in 6 giorni senza rientri pomeridiani o 5 ore scarse in 5 giorni.

Addio compresenza dunque, con tutte le conseguenze che ne deriveranno. E poi, che ne sarà delle 2 ore di programmazione obbligatoria settimanali?

Non parliamo poi di cosa aspetterà al personale in esubero.

Questo potrebbe essere lo scenario possibile. Tuttavia è il caso di attendere ulteriori delucidazioni in merito.

E voi, siete favorevoli o contrari all’istituzione del Maestro Unico nella scuola Primaria? Rispondi al sondaggio.


Intervista al ministro Gelmini: le sue ragioni sul maestro unico e sul tempo pieno


TuttoScuola propone un’interessantissima intervista al ministro Gelmini, dove spiega i suoi progetti e le sue ragioni sul maestro unico e sul tempo pieno.

La riporto integralmente.

Ministro Gelmini, la sua decisione di tornare al maestro unico ha alzato un polverone. I sindacati hanno annunciato una dura contestazione, qual è il suo commento?

“Si è fatta confusione su questo provvedimento. Io sono convinta della necessità di assicurare agli alunni della scuola primaria, a partire dai più piccoli, un punto di riferimento unitario e unificante, come può essere solo la figura di un insegnante unico, un maestro appunto. Il maestro”.

Qual è la motivazione pedagogica che è dietro a questa scelta?

“Un insegnante unico, o comunque prevalente, avrà maggiore attenzione per il bambino che apprende, saprà modulare e indirizzare la sua azione didattica tenendo conto delle diverse attitudini, interessi e capacità individuali. Sarà soprattutto un educatore, in grado di favorire la crescita integrale dell’alunno, aiutandolo a guardare e giudicare quel che lo circonda.
Daremo in questo modo maggiore sicurezza alle famiglie e restituiremo agli insegnanti un ruolo definito e autorevole, con responsabilità identificate e gratificanti. Ne risulterà semplificato il rapporto con le famiglie, che considero importantissimo. Siamo una comunità, il triangolo insegnanti, genitori e studenti va fatto funzionare armonicamente”.

L’accusano di impoverire in questo modo il servizio finora offerto proprio nel settore della scuola che funziona meglio.

“Il servizio che riceveranno le famiglie non diminuirà, anzi. Accadrà esattamente il contrario: il servizio crescerà, e anche significativamente. Saranno offerte più scelte per le famiglie. Accanto agli attuali modelli a 27 e 30 ore settimanali, ci sarà infatti a disposizione quello a 24 ore, oltre ovviamente al tempo pieno, sul quale va fatto un discorso a parte. L’inglese, l’informatica, tutte le migliori esperienze saranno confermate. Sarà garantito quello standard che aveva consentito alla nostra scuola elementare di essere già, ben prima dell’introduzione del modulo nel 1990, ai vertici delle classifiche internazionali”.

Nostalgia del passato?

“Tutt’altro. E mi lasci sottolineare un altro aspetto che ha un’importanza fondamentale. Con questa norma, unita a quella sulla continuità didattica contenuta nel disegno di legge che ho presentato a inizio agosto, nessun alunno durante il ciclo di scuola primaria si troverà più di fronte sette, otto, addirittura nove insegnanti diversi, come troppo spesso è accaduto, con un danno evidente per le famiglie e per la crescita degli alunni, come recenti analisi – mi riferisco a quella della Banca d’Italia – hanno ampiamente dimostrato”.

Era necessario introdurre una modifica così importante per decreto?

“Ho voluto dare un segnale forte. Peraltro ho scelto di andare in questa direzione in modo graduale, cominciando dalle prime classi e a partire dal 2009-2010. Così non si determineranno scossoni e ci sarà tutto il tempo necessario per preparare la scuola, gli insegnanti e le famiglie a questa importante novità”.

Una parte dei posti che si liberano con il passaggio al maestro unico potrebbero essere reinvestiti per rafforzare il tempo pieno, un servizio apprezzato da molte famiglie e per il quale non sempre l’amministrazione è stata in grado di soddisfare la crescente domanda.
Tuttoscuola ha fatto una simulazione: utilizzando circa 8 mila cattedre delle oltre 20 mila che si potrebbero “risparmiare” con il passaggio delle classi a modulo a classi a 24 ore con il maestro unico, si potrebbe garantire un incremento del 50% del tempo pieno, portandolo dalla copertura attuale del 25% delle classi ad una del 37%. Che ne pensa?

“Sono intenzionata a incrementare il tempo pieno, e questa simulazione sembra un obiettivo convincente che mi propongo di raggiungere. Le dirò di più. Il potenziamento del tempo pieno sarà il fiore all’occhiello di questa nuova offerta formativa. Verrà organizzato là dove finora non si è riusciti a soddisfare le richieste delle famiglie, e verrà esteso anche in molte aree del Sud dove sono mancate le condizioni per offrire questo servizio”.

Ci vogliono però mense, locali, servizi.

“Il mio auspicio è che gli enti locali sappiano approfittare di questa occasione, approntando le strutture e i servizi necessari. Da parte nostra ci metteremo il personale e le risorse.
Con queste e con le altre misure messe in cantiere intendiamo puntare sulla qualità, e mi fa piacere dirlo a “Tuttoscuola”, che alla qualità della scuola ha dedicato un ricco e serio Rapporto, di cui sarà importante valutare nel tempo le indicazioni che verranno dalle future edizioni”.


Al Maestro Unico sarà affiancato un insegnante di lingua straniera


Al Maestro Unico sarà affiancato un insegnante di lingua straniera” lo ha affermato il ministro Maria Stella Gelmini in una breve intervista al TG1.

La Gelmini ha anche detto che l’insegnante unico risponde ad una precisa esigenza pedagogica perché i bambini piccoli hanno bisogno di una figura di riferimento.

Si è parlato anche di tempo pieno e il ministro ha garantito che sarà potenziato del 50%.

Nessuna domanda riguardo il personale, la perdita di posti di lavoro e il precariato.

L’anno scolastico inizia tra mille polemiche e tante incertezze per insegnanti e famiglie, proprio ciò di cui non c’era bisogno.

A quanto pare il maestro non sarà più unico, poiché gli sarà affiancato l’insegnate d’inglese e la maestra di religione.

Inoltre mi chiedo: quali sono gli illustri pedagogisti che hanno ispirato il disegno della Riforma Gelmini? Oltre alle motivazioni di carattere economico-finanziario, finora non ci è dato di sapere chi essi siano.

E voi, siete favorevoli o contrari all’istituzione del Maestro Unico nella scuola Primaria? Rispondi al sondaggio.


Il Ministro Gelemini parla della scuola che verrà in un’intervista radiofonica


In una lunga intervista radiofonica rilasciata alla trasmissione di Radio Rai 1, Radio Anch’io, il Ministro Gelmini espone la sua idea riguardo la scuola che verrà e parla delle recenti discusse norme di legge.

I temi di maggiore attualità trattati sono stati il ritorno del Maestro Unico, il tempo pieno, il voto in condotta, la riduzione dell’orario scolastico, l’adozione dei libri di testo per 5 anni e l’obiettivo “meno insegnanti ma pagati meglio“.

Oltre agli ascoltatori sono intervenuti il ministro ombra dell’istruzione Maria Pia Garavaglia e il segretario dell’UIL scuola, Massimo di Menna.

Il podcast dell’intera trasmissione (un’ora) può essere ascoltato qui (con Real Player) e scaricato in mp3 qui (tasto destro mouse, Salva destinazione con nome).

E voi, siete favorevoli o contrari all’istituzione del Maestro Unico nella scuola Primaria? Rispondi al sondaggio.


Maestro Unico solo nelle classi prime dall’anno scolastico 2009-2010


Secondo quanto dichiarato dal Ministro Gelmini l’introduzione del Maestro Unico nella scuola elementare a partire dall’anno scolastico 2009-2010 riguarderà soltanto le classi prime.

Il Ministro rassicura affermando che non ha intenzione di toccare il tempo pieno e che la novità sarà introdotta gradualmente. Variegate le dure reazioni sindacali.

Siete favorevoli o contrari all’istituzione del Maestro Unico nella scuola Primaria? Rispondi al sondaggio.


Il Dectreto Gelmini è legge: istituito il Maestro Unico


Il Decreto Gelmini che introduce il ritorno al Maestro Unico nella scuola elementare è a tutti gli effetti legge dello Stato.

Il Decreto Legge n° 137 (pdf) dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università“, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2008.

Tra le novità che interessano più da vicino la Scuola Primaria l’introduzione dell’insegnante unico e adozione dei libri di testo ogni 5 anni.

Questa è l’articolo più atteso sul cosiddetto “Maestro Unico“:

Art. 4. (Insegnante unico nella scuola primaria)

  1. Nell’ambito degli obiettivi di contenimento di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 è ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.
    Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.
  2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.

Insomma 24 ore di servizio corrispondenti a 24 di orario settimanale della classe e addio alle 2 ore di programmazione settimanali.

Siete favorevoli o contrari? Rispondi al sondaggio.

Intanto ReteScuole organizza una Campagna nazionale contro il ritorno del Maestro Unico.