La “scuola” nei programmi elettorali

Siamo in periodo pre elettorale e io, da buon elettore, sono andato a leggermi i programmi elettorali dei due schieramenti politici concorrenti (si possono consultare e scaricare dai siti dei principali partiti italiani).

Il grande Totò: Antonio La Trippa

Sono due testi molto diversi, che si confrontano male da un punto di vista linguistico.

Quello dell’Unione è un robusto corpo di 281 pagine suddiviso in 11 capitoli più o meno lunghi ed articolati, uno dei quali, intitolato Conoscere è crescere è interamente dedicato alla scuola. Solo questa parte è composta di 16 pagine e di 5 paragrafi intitolati: Investire nella scuola, Le risorse dell’autonomia scolastica, Il diritto di imparare per tutta la vita, Lavorare con i protagonisti della scuola, Università ed enti di ricerca: motori dell’innovazione e della mobilità sociale.

Quello della Cdl, invece, è un breve testo di sole 22 pagine, di cui una parte è introduttiva e riepilogativa e un’altra, più specificamente programmatica, suddivisa in 10 punti. Manca un capitolo dedicato per intero all’istruzione. Si cita la scuola al punto 1 (Famiglia) dove si sostiene “una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata“, e al punto 9 (Società Solidale).

Ben lungi da esprimere considerazioni personali di tipo politico, ho provato a fare un generico (e non so quanto preciso) approfondimento linguistico e lessicale: ho individuato alcune parole “chiave” che riguardano la scuola è ho provato a confrontarle, secondo alcuni dettami della linguistica computazionale, cioè di quella disciplina che utilizza gli strumenti informatici nello studio del linguaggio.

Le parole e i gruppi di parole presi in analisi sono 8: scuola; scolastico/a; istruzione, studente/i studentesco/a; insegnante/i insegnamento; formativo/a/i/e formazione; educazione educativo/a/i/e; didattico/a/i didattiche.
I risultati sono interessanti. Ne cito alcuni e ricordo che più basse sono le medie, più frequenti sono le occorrenze.

La parola “scuola” nel programma dell’Unione occore 64 volte, una ogni 4,39 pagine e nel programma della Cdl 5 volte con la stessa media.

La parola “istruzione” nel programma dell’Unione occore 33 volte, una ogni 8,51 pagine e nel programma della Cdl solo 1 volta con la media ovviamente di una ogni 22 pagine.

Tra le varie statistiche di questo semplice “giochino” risalta quella delle parole “formativo/a/i/e formazione“. Nel programma dell’Unione occorono 130 volte, una ogni 2,16 pagine e nel programma della Cdl neanche una volta.

La tabella completa con tutte le occorrenze e le medie per pagina la si può consultare qui.

Il totale delle occorrenze è: 334 Unione, 7 Cdl. La media totale degli otto gruppi è di una occorrenza ogni 0,84 pagine per l’Unione e ogni 3,14 per la Cdl.

La tabella completa con tutte le occorrenze e le medie per parola, invece, la si può consultare qui.

La media totale degli otto gruppi è di una occorrenza ogni 255 parole per l’Unione e ogni 572 per la Cdl.

Da questi numeri si evince un interesse decisamente superiore dell’Unione per le parole del mondo della scuola rispetto alla Cdl.
C’è un’inversione di tendenza per la Cdl, che si occupa più di altri temi politici, mentre nelle precedenti elezioni invece aveva puntato molto sulla scuola, enfatizzando lo slogan delle 3 i, ricordate?…

Mai come in questo caso possiamo chiederci se, a giochi conclusi, alle parole corrisponderanno mai i fatti…

Per chi è interessato a questo tipo di statistica segnalo il sito www.intratext.com da dove ho estratto, a titolo esemplificativo, questi tre dati: il sostantivo più frequente della Divina Commedia è “occhi”, con 212 occorrenze; il sostantivo più frequente della Bibbia (Ed. Cei, 1977) è “signore”, 8198; il sostantivo più frequente del Piacere di D’Annunzio è “donna”, 238. In questi casi mi pare che i tre termini corrispondano bene al contenuto dei testi in cui si trovano.

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