Sciopero Nazionale della scuola contro la riforma Gelmini


Tutte le principali sigle sindacali della scuola, Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals, hanno indetto lo sciopero nazionale del comparto il giorno giovedì 30 ottobre 2008 contro la riforma Gelmini.

Intanto la Camera dei Deputati ha approvato il decreto Gelmini senza variare l’articolo 4, quello riguardante in Maestro Unico. La prossima settimana passerà al Senato e dovrà essere convertito in legge entro Ottobre.

Anche il mondo dell’Univerità è in stato di agitazione, come pure quello degli insegnanti precari e dei Dirigenti Scolastici che hanno indetto uno sciopero per il 31 ottobre.

Per quanto riguarda il sondaggio sul maestro unico promosso da questo blog al momento in cui scrivo i risultati sono questi.

4324 votanti:

  • Contrari – 61% (2647 voti)
  • Serve solo a ridurre il personale – 25% (1098 voti)
  • Favorevoli – 11% (463 voti)
  • Non cambierà nulla – 2% (83 voti)

In buona sostanza l’86% dei lettori esprime un giudizio negativo.

Nell’articolo pubblicato, inoltre, molte persone (insegnanti, genitori, gente comune) hanno lasciato decine di commenti che vale la pena di leggere.

Alcuni sono improntati alla rabbia e alla delusione, altri contributi invece sono interessanti e costruttivi.


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19 Risposte a “Sciopero Nazionale della scuola contro la riforma Gelmini”

  1. Lucien dice:
    Pubblicato giovedì 9 Ottobre 2008 alle 21:34

    Non aderirò allo sciopero perché non serve a nulla è un’arma obsoleta. Bisogna proporre a quei testoni dei sindacati lo sciopero bianco ad oltranza. Noi docenti si va a scuola solo a badare gli alunni con una fascia bianca al braccio e non si insegna nulla per settimane…poi vediamo.

  2. Manuela Berti dice:
    Pubblicato sabato 11 Ottobre 2008 alle 16:07

    Io invece aderirò allo sciopero. E’ una delle poche armi che abbiamo in questo momento per difendere la scuola pubblica.

  3. nunzia devito dice:
    Pubblicato sabato 11 Ottobre 2008 alle 18:37

    io sciopererò, ma mi chiedo se ormai serva a qualcosa

  4. vittoriacasella dice:
    Pubblicato sabato 11 Ottobre 2008 alle 22:03

    io non scioperò perchè ormai la democrazia nel nostr paese non c’è più e con lo sciopero perderei solo il contributo di una giornata di lavoro e non posso permettermelo (e come me tante altre)ma la signora ministra dovraà tenere sulla sua coscienza il peso di questo sfascio e m’auguro che un giorno possano averne beneficio i suoi eventuali figli.ho un dolore così grande nel mio animo per ciò che sta succedendo che non riesco a farmene una ragione.io sono alla fine della carriera ma svogo il mio lavoro con amore e con le mie colleghe ormai eravamo diventate delle professionste ognuna nella propria disciplina e lavoriamo con entusiasmo e dedizione.perchè tutto questo e perchè non possiamo fare niente?chi ha qualche idea scioccante la metta fuori e sia tra noi un tam tam informativo e partecipativo ma lo sciopero no serve solo a riempire le casse dello stato.Facciamolo di pomeriggio ma tutti compatti in tutte le piazze alla stessa ora genitori insegnanti e bambini

  5. b@mbolin@ dice:
    Pubblicato domenica 12 Ottobre 2008 alle 21:40

    sn una studentessa del liceo classico di alcamo provincia di trapani sicilia…
    la mia opinione è quella che tutte qste leggi che il ministro sta approvando e kmq decidendo x noi ragazzi non sono mlto positive xk nn si fa altro k scioperare,secndo me scioperare sopratttt nelle citta nn porta a nnt ma se si dve fre dvvero 1 sciopero si dv fre a Roma ank se è dvvero il colmo…quindi non so.. io dmni scioperero xk nn a senz tt cio ma sra l 1 e l’ultma vlt…ANKE SE SO K IL MINISTRO NN LEGGERà MAI QST MY COMMENTO NN M IMPORTA M VRREI SAPERE SOLAMENTE SE LA GELMINI A FIGLI E K ETA HANNO???!! E SE SI PUO ANK LA LORO OPINIONE??!! ARRIVEDERCI… e dormi di sopra xk e un po X nn dre mlto ridicolo SIA LEI K QLLO K STA FACENDO!!!!!!!!!!!

  6. Luigi dice:
    Pubblicato giovedì 16 Ottobre 2008 alle 15:16

    lasciamo che facciamo.. poi subito facciamo un referendum abrogativo e li mandiamo tutti a quel paese!!!

  7. maria dice:
    Pubblicato venerdì 17 Ottobre 2008 alle 00:40

    Sono mamma e insegnante, io aderirò allo sciopero anche se come ha detto il collega andrà ad arricchire lo Stato ma, trovo più giusto mnifestare di pomeriggio assieme ai genitori e alunni.

  8. maria dice:
    Pubblicato venerdì 17 Ottobre 2008 alle 18:05

    Ma si è mai chiesta la Gelmonti se il ministro delle finanze, ispiratore della controriforma della scuola, ha mai letto un testo di pedagogia?
    Siamo i destinatari di un sabba sovvertitore di principi di democrazia, di confronto e di uguaglianza.

  9. Clelia dice:
    Pubblicato venerdì 17 Ottobre 2008 alle 18:35

    Sono contraria a questa ‘riforma’ che in realtà non propone niente di nuovo ma è un ritorno al passato. Alla ministra interessano solo i tagli, non gliene importa niente della qualità dell’insegnamento e della sua funzione. D’altra parte io credo che la scuola vada comunque cambiata, il modulo va rivisto, specie per la artificiosa separazione delle discipline umanistiche (italiano storia e geografia). Io comunque sciopererò per l’ottica assurda con cui ha agito la ministra, prendendo decisioni senza consultare i lavoratori della scuola.E’ vero che la scuola non può essere un ammortizzatore sociale, un ente benefico che sforna solo posti di lavoro, ma se il problema sono gli sprechi, tagliassero per primi i soldi buttati ogni anno per pagare progetti extracurricolari inutili, soldi con cui si potrebbe garantire il tempo pieno atutte le scuole e salvare posti di lavoro, specie al sud, dove il tempo pieno è rarissimo a causa della mancanza di fondi…Gira e rigira, il problema della scuola efficiente e di qualità rimarrà comunque un’utopia se non la si struttura con investimenti e allungando il tempo scolastico, altro che tagli!

  10. sonia dice:
    Pubblicato sabato 18 Ottobre 2008 alle 09:48

    Ho scioperato ieri anche pur non aderendo ai cobas. Credo sia stato importante dare un segnale al ministero ma anche al mio sindacato, perché si mobiliti con più convinzione.
    Il nostro circolo ha inviato a un quotidiano locale, a settembre, una lettera dai toni pacati, in cui si informava su ciò che è la scuola. E’ stato pubblicato un articolo che la riportava fedelmente, ma la redazione l’ha corredato di foto che rappresentavano striscioni e slogan anti-Gelmini che non erano appartenenti alle nostre scuole, scattate altrove e messe lì superficialmente!?! Inoltre la settimana scorsa due colleghe in uscita con la classe si son sentite apostrofare da un passante: “non vi vergognate: 3 maestre su una classe?” Siamo davanti a una gogna mediatica che mi ferisce e mi indigna. Un collega ha detto:”Ormai bisognerebbe mandare a Vespa il plastico di una scuola per far capire come funziona!” , visti i livelli attuali di dibattito e gli “esperti” chiamati a dar pareri. Ci manca solo che ne parlino quelli del Grande Fratello!!
    Come si fa a comunicare il nostro pensiero se non con lo sciopero? Eppure ci si sente dire dal Presidente Napolitano che non si può dire solo “NO”. Se mi proponessero una Riforma articolata e pedagogicamente motivata sarei disponibile ad accettare sacrifici e cambiamenti ma questo non è il modo, e devono saperlo.

  11. Clelia dice:
    Pubblicato sabato 18 Ottobre 2008 alle 19:12

    daccordo con Sonia…i genitori si accorgeranno presto di che scuola sta preparando il governo, quando dovranno pagarsi i libri anche alle elementari e riceveranno un insegnamento per forza di cose sommario e approssimativo…Napolitano- come sempre- appare debole e remissivo. Della scuola e del futuro non importa niente a nessuno, è questo che ci fa arrabbiare e ci farà scendere tutti in piazza il 30 ottobre.

  12. Maestro Alberto dice:
    Pubblicato martedì 21 Ottobre 2008 alle 21:29

    non si accettano commento offensivi e maleducati, sono stato costretto a cancellare l’ultimo

  13. ...... dice:
    Pubblicato venerdì 24 Ottobre 2008 alle 18:59

    Sono una studentessa di un liceo scientifico linguistico di un paese vicno Torino.
    Aderirò alla prossima manifestazione studentesca. Non si otterranno grandi risultati, probabilmente non cambierà nulla. Tuttavia potremo dire di averci almeno provato.
    Tanti personaggi noti hanno comabattuto x farci ottenere dei diritti..basti pensare alle suffragette…ora è il momento che anche noi cerchiamo di rendere concreto un nostro grande diritto, il diritto allo studio. E’ ingiusto che in futuro solo poche persone potranno frequentare le università; è semplicemente ingiusta questa riforma…Ma se al posto di fare tutti questi tagli inutili si facessero dei piccoli tagli anche agli stipendi di coloro che reggono e rappresentano il nostro Paese, cioè i politici??
    Per concludere avrei un’ultima domanda:
    è vero che la riforma prevede il fatto che solo coloro che sceglieranno il liceo classico avranno il diritto di frequentare qualsiasi facoltà e chi frequenta il liceo scientifico solo le facoltà scientifiche???
    e chi non sceglierà un liceo potrà frequentare l’università??
    Ringrazio in anticipo chi risolveràà i miei dubbi…

  14. roby dice:
    Pubblicato sabato 25 Ottobre 2008 alle 09:50

    ciao sono una studentessa di scuola media siciliana e credo ke qst ministro nn sa nnt di scuola,e qnd noi tutti ragazzi siamo costretti a scioperare…

  15. Maestro Alberto dice:
    Pubblicato martedì 28 Ottobre 2008 alle 20:49

    Sono stato costretto a cancellare due commenti perché volgari.

    Si possono esprimere gli stessi concetti senza volgarità e parolacce.

    Maestro Alberto

  16. valerio dice:
    Pubblicato martedì 28 Ottobre 2008 alle 21:57

    desidero ringraziarvi per la vostra opera di sensibilizzazione di apertura verso il reale mondo della scuola pubblica;giovedì 30 ott. sarà un giorno da ricordare in quanto qualcuno si accorgerà del peso della cultura e dell’intelligenza non sono appannaggio di coloro che sono al potere , ma che devono democraticamente servire il popolo che li ha eletti

  17. Blaise dice:
    Pubblicato mercoledì 29 Ottobre 2008 alle 16:03

    E invece bisogna fare lo sciopero e il referendum. Troppo comodo dire che siamo in dittatura. Adesso la dittatura della democrazia gliela imponiamo noi!

  18. Libertina dice:
    Pubblicato mercoledì 29 Ottobre 2008 alle 21:09

    Sono una studentessa del liceo delle scienze sociali di Genova; fra tre ore partirà il treno che porterà me e i miei amici a Roma. per fare finalmente qualcosa di attivo, senza starsene con le mani in mano a dire: “Non va bene, non va bene”…mi reputo una ragazza abbastanza intelligente, mi informo, seguo discussioni, mi piace approfondire e ho idee politiche abbastanza precise. sono figlia di una maestra e ho due sorelle che frequentano rispettivamente elementari e scuola media (o secondaria di primo grado che dir si voglia). Il problema, ora come sempre, è che il nostro ministro non ha pensato di chiedere ai DIRETTI INTERESSATI se la riforma andava bene, se c’erano suggerimenti, se si poteva fare qualcosa di diverso…la Gelmini è andata dritta, burattino manovrato da persone ben più abili di lei, senza guardare in faccia a nessuno. E ha avuto anche il coraggio di dire che la riforma (da stamani diventata purtroppo legge effettiva) andava bene alla maggioranza degli italiani, e solo sporadici gruppi di studenti nullafacenti manifestavano contro. questo non è vero. assolutamente, è la prima volta credo nella storia della scuola che studenti, bidelli, genitori, universitari si trovano fianco a fianco a marciare uniti contro una riforma che non ci va bene. una riforma finanziaria che porterà discoccupazione ed enormi disagi alle famiglie che dovranno pagare qualsiasi attività “extra” (compresi ad esempio i pomeriggi del tempo pieno alle elementari) di tasca propria. tutto questo è inaccettabile. dobbiamo mobilitarci, e l’unica arma (almeno per noi studenti) che abbiamo è andare in manifestazione, marciare fino a Roma, fin sotto al parlamento e urlare finchè non ci ascolteranno. forse non accadrà, forse ci ritroveremo senza voce e sconfitti, ma vale la pena di provarci, per il nostro presente e futuro e per quel che sarà di noi. Perchè gli studenti non tornino a vedere la scuola come un obbligo, un qualcosa di fastidioso ma inevitabile da “bossare” in qualsiasi modo. Non è giusto. Noi alunni passiamo a scuola un quarto delle nostre giornate, moltissimi giorni della nostra vita. Vogliamo passare queste ore nella maniera migliore possibile. Che per noi non vuol dire, come credono in molti, stare a poltrire senza far nulla. Quel tempo è finito, noi vogliamo essere stimolati, vogliamo che qualcuno riesca a farci interessare a quello che facciamo. Vogliamo edifici belli e a norma di sicurezza, vogliamo buone attività extra-scolastiche…Poi Dante e Petrarca li impariamo più volentieri se viviamo in un buon ambiente. è questo quello di cui abbiamo bisogno. è a noi che si deve chiedere, a chi va a scuola e soprattutto a chi ci lavora. Per concludere, non sottovalutiamo mai la forza della massa, la forza del popolo. Il passato insegna che è la gente a decidere ed è ingiusto farci negare il nostro diritto di scelta da un governo che non ci ascolta e non ci vuole neanche provare, un governo che non dialoga con noi. Per concludere, sto facendo asciugare in giardino uno striscione dove io e mia madre abbiamo scritto con le bombolette: “Caro Ministro, se proprio devi tagliare, taglia lo stipendio del parlamentare”. e questo è quanto.

  19. Giovanna dice:
    Pubblicato sabato 1 Novembre 2008 alle 17:27

    Annichilita, offesa dalla Gelmini e dall’intero governo. Denigrare tutti, sparare sulla folla; questo è ciò che hanno fatto. Lavoro da 30 anni, con impegno e dedizione. Ho partecipato a tutte le stagioni di cambiamento; anzi, poiché nel mio territorio si sperimentava molto, con altri docenti impegnati come e più di me, le ho precedute. Certo, nessuno mi ha mai obbligato a partecipare a centinaia di corsi di formazione, a comprare libri e libri per autoaggiornamento… purtroppo. Io non difendo in toto la situazione attuale: nelle scuole ci sono mille realtà e non solo in virtù dell’autonomia, ma anche del “facciamo così che è più semplice”. Molti maestri negli anni ’90 si sono adeguati, senza convinzione e senza disponibilità a una gestione plurale e corresponsabile degli alunni, cedendo al primo vento contrario (o favorevole ,dipende dai punti di vista). Il 30 ottobre nella mia scuola, su 15 docenti abbiamo scioperato in 4. Il giorno dopo, tutti in subbuglio e a cercare responsabilità all’interno del nostro piccolo ambiente, perché XXX, un bambino iperattivo, è rimasto un’ora senza sostegno. Ingigantisco la realtà che mi circonda o c’è realmente scarsa coscienza civile?
    Concludo questi pensieri improvvisati, rimarcando il disagio, che sta diventando SOFFERENZA, per condizioni di lavoro che sono diventati pesanti, in una scuola da riformare con tagli mirati ma soprattutto con investimenti importanti.
    COME POSSIAMO COMUNICARE ALL’OPINIONE PUBBLICA I DANNI CHE SI STANNO COMPIENDO IN QUESTE SETTIMANE?

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